“CHI HA TOCCATO LE MIE VESTI?”
E’ stata celebrata Domenica 1 ottobre 2023, presso l’Aula San Carlo Borromeo del Seminario Vescovile di Mazara del Vallo, l’Assemblea Ordinaria Diocesana per dare il via al nuovo anno associativo 2023-24.
L’assemblea è iniziata con l’accoglienza dei rappresentanti delle parrocchie della diocesi da parte del Consiglio Diocesano.
Dopo i saluti della Presidente Enza LUPPINO è stato letto il brano del vangelo At. 10, 34 – 48 “Il discorso di Pietro verso Cornelio” seguito dal commento a cura di don Marco Laudicina assistente del settore giovani e neo segretario del vescovo.
Don Marco ha evidenziato come l’AC, sull’esempio di Pietro verso Cornelio, deve essere un’associazione aperta agli incontri e all’ascolto, capace di generare discepoli missionari bisognosi di conversione per superare barriere e schemi, sociali, ideologici, culturali e religiosi con il quale siamo abituati a convivere perché condizionati dal detto “si è sempre fatto così”. <<Abbiamo bisogno di rinnovare i nostri percorsi pastorali eliminando gli stereotipi, – dice don Marco – accogliere le diversità in una chiesa che accoglie e annuncia il vangelo anche verso destinatari diversi mettendosi in ascolto di tutti>>.
Durante l’Assemblea è stato presentato da Maria Chiara Parisi Vicepresidente del settore giovani il Progetto Formativo dell’Azione Cattolica Italiana “Perché sia formato Cristo in voi” che ha aperto il momento dei laboratori di gruppo con le seguenti tematiche:
- Cura del Creato – Misericordia – Poveri;
- Discepoli missionari;
- L’intera vita associativa come luogo formativo;
- Sguardo contemplativo sulla realtà.
La Presidente Enza LUPPINO rivolgendosi all’assemblea ha detto:
<<Quello che abbiamo davanti è un anno molto importante perché ci vede coinvolti nel percorso assembleare per il rinnovo delle cariche interne, un anno in cui ci viene chiesto di dare un nuovo impulso alla nostra vita associativa.
Siamo consapevoli che la pienezza della vita democratica richiede un esercizio di impegno e di servizio che inizia dalla possibilità che ciascuno possa sentirsi chiamato a mettersi in gioco e offrire i propri talenti per dare valore a scelte e orientamenti della vita di tutti.
Una scelta democratica che ci richiama ad una pratica formativa e sociale di corresponsabilità e di esercizio di costruzione del Bene di “noi-tutti”, riconoscendo la forza sorgiva nella vita spirituale ed ecclesiale per animare una vita sociale più fraterna e prenderci davvero cura di questo tempo e poter dire come don Milani: «I care», tutto di questo mondo ci interessa.
Per questo motivo in sede di programmazione il consiglio ha pensato di iniziare con l’approfondimento del Progetto Formativo perché l’AC FORMA cioè accompagna, sostiene, invita a pensare e a vivere.
L’AC FORMA il DISCEPOLO MISSIONARIO dandogli la forma di Gesù e lo guida a vivere la sua vocazione non per sé stesso ma come una chiamata al servizio.
La FORMAZIONE è un atto di responsabilità sociale, capace di generare processi, attraverso mezzi, strumenti e, soprattutto, domande in grado di accompagnare ciascuno e ciascuna nel proprio percorso di vita, in un disegno di comunità umana, solidale e sostenibile, che produce benessere per tutti, aperta alla spiritualità e fatta di relazioni intense. Siamo consapevoli che il nostro compito di laici associati è quello di essere profondamente immersi nella complessità di questo tempo. Una complessità fatta di relazioni, di incontri-scontri, arrivi e partenze, di situazioni varie di vita che quasi ci spaventano. Ma dentro a questa complessità qualcosa o qualcuno ci TOCCA e ci dice: “FERMATI”, GUARDAMI – SONO QUI.
Qualcuno a cui siamo chiamati a volgere il nostro sguardo, a prestare attenzione, a parlare i linguaggi ordinari e quotidiani interpretando le domande profonde di ogni persona. E allora questo tempo diventa un tempo favorevole per vivere da cristiani e perché ogni tempo è propizio per incontrare il Signore Gesù.
Oggi siamo chiamati a esercitare un impegno missionario deciso, coinvolto e sinodale, soprattutto laddove è più evidente la distanza dal Vangelo, per saper ritessere l’esperienza della fede cristiana in questa Storia, dove le ferite della vita sono più profonde, con una particolare attenzione nei confronti di tutte le espressioni di povertà.
In questo lavoro vogliamo e dobbiamo coinvolgere attivamente i ragazzi, i giovani e gli adulti, in un dialogo intergenerazionale, prendendoci cura gli uni degli altri, prendendoci cura delle diverse condizioni e situazioni di vita, della pluralità dei territori e delle realtà urbane. E questo potremo farlo solo se poniamo attenzione alle persone, ai loro tempi di vita, senza stancarci di invitare, proporre, incoraggiare, promuovere una vita associativa che faccia spazio a tutti e tutte, a ciascuna e ciascuno. Attraversiamo le sfide di questo tempo, cercando insieme di leggerne i segni, cercando di coltivare uno sguardo contemplativo capace di entrare in profondità e di non rimanere in superficie né di rassegnarsi alle narrazioni più comode e diffuse.
Alla vigilia del percorso assembleare, sentiamo la necessità di rimetterci in cammino ripartendo dalla Parola. Essa costituisce il nostro unico vero modo per leggere la realtà, accettare le fatiche e crescere da fedeli discepoli del Signore e testimoni della gioia.
Bisogna che la nostra Associazione sia veramente accogliente e inclusiva per rappresentare una metafora vivente di Chiesa che accoglie, ascolta e ama; superando ogni discriminazione e annunciando con coraggio Gesù Cristo. Ci pensa lo Spirito a discendere su tutti, anche sui pagani e di fronte a tale evidenza Pietro afferma: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.”
Il “cambiamento d’epoca” in cui stiamo vivendo ci invita allora, ad allargare gli orizzonti, ci invita ad essere Chiesa che “sta sulla soglia” in quanto comunità che valorizza gli ambiti dell’aggregazione e della vita delle persone in tutte le sue sfaccettature. Pertanto ogni associazione parrocchiale potrà assicurare frutti abbondanti se sarà attenta ai segni dei tempi e saprà progettare attività per i ragazzi, i giovani, gli uomini e le donne del nostro tempo. Allora sì che saremo credibili, convincenti, vicini all’Altro chiunque esso sia.
Una Chiesa dove possa esserci spazio per tutti, come ha ricordato il Papa a Lisbona, dove le persone si possano sentire accolte nella loro ricerca di stare con il Signore e di vivere insieme, da fratelli.
Sogniamo una Chiesa che possa essere casa per tutti. (Non lasciamo che tutto questo resti solo un sogno).>> ha concluso la Presidente.
La parte finale dell’assemblea è stata dedicata alla presentazione, da parte dei responsabili diocesani, dei percorsi formativi 2023-24 e delle guide dei vari settori:
- Settore Adulti “Vite a contatto”;
- Settore Giovani “Tocca (a) te!”;
- Settore Giovanissimi “Effetto domino”;
- ACR “Questa è casa tua”.
Mazara del Vallo, lì 3 Ottobre 2023
L’addetto stampa AC Diocesana
Alberto ALAGNA